E un giorno scopri che tutto è cambiato.

Inizi a comprendere che tutto quello che avevi programmato, auspicato, predisposto, non aveva più valore.

Nel tempo trascorso, non avevi calcolato gli imprevisti, non eri stato in grado di gestirli  e soprattutto non avevi preso in considerazione le altre persone.

E poi ti rendi conto che il mondo è cambiato, tutto intorno a te è cambiato, credevi, anzi ne eri certo, di essere su una strada che ritenevi giusta,  e non notavi tutti i segnali che man mano  ti si presentavano davanti.

Poi ti accorgi che tutto è diverso e ti ritrovi fermo, in un vicolo cieco.

Allora ti trovi disorientato, resti li fermo a guardarti intorno, cerchi di capire, provi a scorgere qualche segnale che ti possa indicare  una direzione da prendere, provi a guardare oltre le mura accanto a te, ma sono alte, troppo alte, perché durante il tuo cammino, eri così impegnato e testardamente, a seguire quella strada che ti concentravi solo sui tuoi passi e non facevi attenzione a quello che ti succedeva intorno.

Sei fermo, non sai che fare, hai la certezza fisica che non potrai procedere, la strada è interrotta, quindi, devi forza maggiore tornare indietro, trovare un nuovo percorso e ricominciare.

Percorrere al contrario tutta quella strada pesa, ti procura tanto dolore, ma non hai scelta. Abbandoni i bagagli inutili, pesanti, ormai non più necessari per i progetti che avevi programmato, dovrai costruirne altri durante il nuovo tragitto e magari anche più leggeri.

Ripercorri la strada, adesso non guardi  solo i tuoi passi, adesso hai lo sguardo rivolto in avanti, le spalle dritte e provi a capire, e studi quale direzione dovrai prendere, dove trovare un nuovo percorso.

Ripassi mentalmente tutte le promessa fatte, quelle mantenute, e quelle no, ti riproponi tutte le domande non fatte e quindi senza una risposta, e tutte quelle fatte con le loro risposte,  analizzi singolarmente tutte le frasi, le accuse, le parole che ti hanno ferito anche se lo hanno fatto inconsapevolmente e tutte quelle parole che invece ti hanno lodato e che durante il percorso di andata avevi solo memorizzato senza dargli il giusto peso,  ma che ora hanno un altro sapore, hanno un altro colore.

Fortuna? Sfortuna? Chissà!

Sicuramente  in questo tragitto a ritroso troverai i posti familiari, i segnali che avevi lasciato, riconoscerai quella pietra, le vecchie scarpe che avevi sostituito, e con la mente cercherai a ricordare a quello che pensavi in quei momenti quando passo dopo passo, percorrevi questa strada. “Percorrevi”,  al passato, quello ormai non esiste più, esistono ancora quei segni lasciati sulle mura, quelle cicatrici che potranno ritornarti utili per ricordarti di essere più attento e di non camminare più a testa bassa. Saranno utili a ricordarti il dolore, perché senza quello non potrai mai assaporare appieno il piacere, la gioia. Saranno utili a rammentarti che da solo un viaggio può essere utile al ritrovare il “te stesso” ma che in due o più persone un viaggio sarà decisamente più bello.

Durante il tuo tragitto, quello precedente hai scoperto la gioia, l’amore, la vita, hai  provato il dolore, l’invidia, l’unico sentimento che sai di odiare e che non hai mai provato sul serio  perché è un’emozione che non è mai esistita ne tuo bagaglio emozionale, ma che quando la provi anche se per un brevissimo attimo, è solo per ricordarti perché, il perché tu non ci hai provato abbastanza e a non  cambiare quello stato degli eventi.

Tempo fa una persona mi disse “l’amore da solo non basta”, quella persona aveva perfettamente ragione, io uomo d’amore del sud, negli ultimi tempi ho completamente rivoluzionato il mio pensiero sull’amore.  L’amore è meraviglioso, è un percorso tra due persone, ci si abbassano tutte le difese, si da accesso a tutto se stessi,  ma da solo non basta, necessita di continua alimentazione, di scoperte, anche di rinunce. Necessita di grandi dosi di risate, di abbracci e di litigate. Ma mai di silenzi. Non si può cambiare il carattere di una persona, si potrebbe magari smussarlo un pochino ma solo se la persona è intenzionata a farlo e solo se realmente lo vuole, cambiare per far piacere all’altro non è una vittoria ma una sconfitta, alla fine il dolore diventa insopportabile.

Personalmente io ho sempre dato tutto me stesso senza limiti, forse è stato sempre un errore, forse, quando termina un rapporto d’amore con le giuste motivazioni, e succede spesso, ci si parla, ci si spiega.

Ciò non accade invece quando le motivazioni sono nascoste, celate da un “forse si, forse no”. Non bisogna mai lasciare all’altra persona la possibilità di non fare domande e di non avere quelle risposte chiarificatrici anche se a volte potranno rivelarsi definitive. Succede che le domande e questo succede spesso, entrambi se li pongono da soli e di conseguenza le risposte che si otterranno risulteranno le peggiori. Il dolore più grande è quando una storia d’amore termina solo da una parte, perché ti resta una ferita difficilmente rimarginabile nel breve tempo. Fortuna? Sfortuna? Chissà! ma di questo naturalmente non esistono colpe, l’unica colpa potrebbe essere il non chiedere “perché?”

Certo è che non si smetterà mai di cercare l’amore e soprattutto non si dovrà mai smettere di provarci perché varrà sempre la pena di rischiare, se non lo farai ti resterà un rancore di un amore perso definitivamente, se accetti il rischio, potrebbe essere il  grande amore o magari no chissà, ma almeno lo saprai..

Le strade da percorrere ora saranno tante, ti farai la tua bella nuova corazza  di un resistente cristallo ma anche estremamente fragile dove se vorrai e se vorranno, potranno ottenere  la chiave giusta per riaprire il tuo cuore.