Ognuno di noi ha un posto speciale dove rifugiarsi e fare chiarezza nei propri pensieri, nei propri dubbi. La domanda è: quel posto speciale è solo nostro, oppure condiviso con altre persone? Sulla spiaggia di Torvajanica, su una piccola duna di sabbia, è stata sistemata una panchina con la seduta rivolta verso il mare. Sicuramente non si tratta di una panchina abbandonata, ma sistemata in quel luogo con uno scopo ben preciso. Avere un posto comodo per godere di un tramonto sul mare. Ecco, mi piace immaginare che forse, si saranno seduti due giovani innamorati, magari due adolescenti dai volti illuminati dagli ultimi tiepidi raggi del sole, dagli occhi accesi di meraviglia proprio come se lo avessero visto per la prima volta. E rimanendo abbracciati, si sono goduti quel momento e baciandosi, avranno cercato di capire se quei brividi che provano saranno d’amore o saranno solo per il fresco vento che sale dal mare. Forse, si sarà seduto un nonno ormai in pensione accompagnato dal suo fedele amico a quattro zampe. Quel fedele compagno che stanco di rincorrere il pezzo di legno lanciatogli, gli si accuccia accanto. Forse, esausto da una lunga passeggiata, una volta seduto, si gode le lunghe e care carezze che il suo padrone gli dona. Magari l’uomo si trova li solo per riposarsi oppure per affrontare in quel luogo caro e privato tutti i suoi pensieri. La sua vita ormai sarà piena di tantissimi ricordi, ricorderà di quando le passeggiate le facevano in tre, li, su quella stessa spiaggia, saranno stati insieme ad osservare le onde, i gabbiani, ora invece, proverà solo a ricordare quanti tramonti ha osservato insieme a lei e quanti invece purtroppo ne ha perduto. Si saranno seduti per un addio, per dirsi o non dirsi quelle ultime parole che fanno male al cuore, che indicano il fallimento delle promesse. Oppure si potranno essere seduti due bambini, un maschietto so tutto io e una femminuccia sa tutto lei. Saranno stati seduti con un secchiello sulle gambe a contar le conchiglie raccolte, per poi farne una giusta divisione ma, chissà perché, le più belle capiteranno sempre alla bambina, ma al bambino in fondo questo lo sa, ma non gliene importa, perché lei gli sorriderà e questo sicuramente gli basterà. E allora chissà, l’avrà utilizzata uno sportivo mattiniero, magari solo per riposarsi un po’, oppure una persona qualunque, che visto il tempo, la bellezza del mare o la comodità del posto, ne ha approfittato per leggere un un buon libro. Ci sarà stato certamente qualcuno che osservando il mare o il tramonto si sarà posto delle domande, si sarà chiesto perché sono qui da solo, perché non è andata in quel modo, dove ho sbagliato, dove ha sbagliato, cosa ho fatto per o cosa non ho fatto per… Alla fine, è solo una semplice panchina in legno che ascolta tutti e accetta tutti. Essa è come la vita, puoi dare il permesso a tutti di accomodarsi al tuo fianco, magari, rimanerci per sempre, oppure, puoi decidere di alzarti e andare via o anche. di far andare via chi ti sta accanto. Puoi trattenerti da solo oppure in due, o in tre, cinque. Per alcuni sarà una panchina e sarà un posto speciale, per altri sarà solo un comodo posto utile ad osservare il mare.