Io al vento del mare gli sussurro.
A lui racconto, confido e affido tutti i miei pensieri, sottovoce, con calma, anche perché ho tutto il tempo per farlo. Il vento li accoglie tutti e con grazia se li porta via.
Vento, è la brezza leggera che viene dal mare, non è tangibile ma lo senti, puoi solo vederlo nelle increspature che crea sull’acqua, nel volo dei gabbiani che ne sfruttano la forza per volare in alto, nelle vele che prima ferme e poi, d’improvviso, si gonfiano forti, fiere del proprio lavoro. È un vento che porta con se il sapore del sale, ti riempie il torace e il suo tiepido calore ti scalda il viso.
E’ il vento del mare, è quello che ascolto ogni mattina appena apro gli occhi e se leggermente più impetuoso il suo rumore mi sveglia, mi chiama, esige parole ed io sono li ad accontentarlo spalancando le finestre pronto ad assorbire tutta la sua forza ed a sperare di poter ascoltare quello che vorrei sentire.
Lui attende… ogni tanto mi scuote con delle folate più forti e spruzzi di acqua salata solo per ricordarmi che lui è li anche per me, ed è al quel punto in quel preciso istante che, dopo un breve ma profondo respiro, affido alla sua forza tutti i miei pensieri e raccomandazioni.
E’ un arduo compito il suo, è quello di portare una voce sussurrata, la mia voce sussurrata, a lei che attende felice alla finestra quel suo alito, quel suo profumo di mare pieno di parole alla sua finestra.